Il custom: tra moto e abbigliamento

Non è una novità che un oggetto customizzato ha sempre appagato maggiormente il cliente. Di recente in quanto tale, il mondo dell’indossabile sta aprendo nuove strade a questa forma di “estensione della persona”.

Termine introdotto da Steve Jobs per la commercializzazione dei suoi prodotti, l’estendere il proprio io attraverso un oggetto, è stato interpretato da numerose aziende che offrono prodotti diretti al consumatore finale offrendo loro una completa personalizzazione di questi.

Se ora come ora vi può venire in mente solamente il settore automobilistico e motociclistico, quest’opzione sta per prendere piede anche nel mondo dell’abbigliamento. 

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Sembrerà strana la cosa (e lo è stato anche per me a primo impatto) ma la configurazione di alcune cinture per Prada®, di stampe personalizzate offerte da marchi come The might company, o addirittura di scarpe con visualizzatori 3D come Vans Customs o Nike by you, hanno dato il via massivo a qualcosa più grande di una semplice mossa.

Sembra proprio che, se la passione e la volontà nel creare una propria motocicletta ha gettato le fondamenta a questa ascesa nell’individualismo; con quest’ulteriore strumento di distinzione, lo standard possiamo lasciarcelo tranquillamente alle spalle.

Se ci pensate bene, con l’avvento dei club motociclistici e con il susseguirsi degli eventi che hanno portato il custom, dalla nicchia ad un mercato globale miliardario, troverete sicuramente comune l’obiettivo di accessoriarsi nel più differente modo possibile dalla massa che vi circonda.

Pensate alle patch e i gilet in pelle per i club Harley Davidson®, fino all’oversize dei capi che hanno definito lo street-style che tutti ora viviamo.

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Possiamo quindi definire il concetto del custom come uno stile di vita?

Beh io direi proprio di sì!

E oserei dire che probabilmente, la personalizzazione per articoli d’abbigliamento sarà sempre più presente nelle nostre vite!

Lo vogliamo; lo desideriamo come le iniziali su una borsa di Michael Kors® o un emoji sulla custodia delle nostre nuove AirPods®: abbiamo continuamente bisogno di sentirci unici con ogni nostro oggetto quotidiano.

La tecnologia sicuramente ne sarà l’artefice!

Gucci ha fatto scuola in questo campo, introducendo da qualche tempo nel suo modello di business, Gucci Vault: uno spazio virtuale alternativo in cui si disegnano i propri personaggi con codici relativi del marchio stesso.

 

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© Gucci - Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci, nel metaverso

E tutte queste nuove tecnologie web che permettono di lavorare in 3D nel configurare il proprio personaggio “addobbandolo” di capi, accessori e tutto quello che possa coprirvi (o scoprirvi), a quale forma di commodity ci abituerà?

Con l’avvento del sempre più citato Metaverso, potreste addirittura studiare, acquistare e customizzare la vostra BMW K senza mai toccare né la moto né  i vari componenti con le vostre mani.

Forse è meglio continuare a personalizzare la nostra due ruote nel nostro garage! L’olio motore non è proprio così male, vero?

Per i capi, probabilmente è un mondo diverso, nuovo e che forse finalizzerà il nostro completamento nell'essere diversi; o meglio dire, noi stessi

Voi cosa ne pensate? Commentate qui sotto e fateci sapere la vostra opinione!

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